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Pubblicato il rapporto per il 2009 dell’OMD sui diritti di proprietà intellettuale

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Sul sito web dell’Organizzazione Mondiale delle Dogane è disponibile una sintesi dei tre rapporti annuali (per il 2009), relativi ai flussi mondiali: 1) dei prodotti che violano i diritti di proprietà intellettuale, 2) delle sostanze stupefacenti e 3) dei traffici illeciti di prodotti a base di tabacco. Tali rapporti analizzano una serie di dati estratti dal Customs Enforcement Network (CEN), sistema informativo su base internet sviluppato dall’OMD che consente lo scambio di dati ed informazioni di “intelligence” tra le dogane dei Paesi membri dell’Organizzazione in materia di evasione fiscale e daziaria, traffici illeciti di valuta e di determinate tipologie di beni a carattere particolarmente “sensibile” (sostanze stupefacenti e psicotrope, precursori di droghe, tabacco, alcolici, materiali nucleari, ecc.).

La sintesi dello studio relativo ai diritti di proprietà intellettuale, in particolare, evidenzia un notevole incremento su scala globale dei traffici di prodotti contraffatti e pirata, al quale le dogane dei Paesi membri dell’OMD hanno reagito lo scorso anno con un significativo aumento delle attività di sequestro e più strette misure di vigilanza, volte a tutelare le loro entrate fiscali, i titolari dei marchi contraffatti ed i cittadini. Parte del successo di tali iniziative è dovuto ad un più attivo coinvolgimento del settore privato sia in fase di prevenzione che di contrasto ai fenomeni in questione.

Le cifre indicano circa 13.280 sequestri complessivamente eseguiti dalle dogane aderenti all’OMD nel corso del 2009 (+19 % rispetto al 2008), per un totale complessivo di 291 milioni di articoli sequestrati (+ 29 %). Si registra in particolare un aumento dei traffici di beni contraffatti dannosi alla salute e sicurezza dei consumatori (in specie prodotti farmaceutici), di parti di ricambio (+127 % rispetto al 2008) e di prodotti dell’alta tecnologia (+77 % rispetto al 2008). Riguardo invece alle modalità tramite cui tali traffici vengono realizzati, si affermano sempre di più le vendite tramite internet e le spedizioni postali in piccoli pacchi.

Il nostro Paese figura in testa a quelli che hanno aumentato in maniera più significativa i propri risultati, in termini di sequestri di beni contraffatti e piratati. Il numero dei sequestri eseguiti nel 2009 in Italia è infatti aumentato di ben 8 volte rispetto a quelli del 2008, mentre il numero di articoli bloccati dai nostri uffici doganali è più che raddoppiato.

Un altro punto dolente che però pure emerge dal rapporto è che l’Italia figura tra i primi Paesi al mondo dai quali originano i prodotti contraffatti, distanziandosi di poco da Cina ed India, in testa alla classifica.

Un dato che invece merita una riflessione più approfondita, è quello che colloca Germania e Olanda ai vertici della classifica mondiale dei Paesi dai quali transitano le merci contraffatte, il che induce a ritenere che le merci in questione vengono sdoganate principalmente in questi due Paesi perché i controlli sono più rapidi, ma probabilmente anche meno attenti, per poi essere distribuite od inviate in altre nazioni. Mentre però in Germania i sequestri di merci contraffatte risultano particolarmente numerosi (segno probabilmente di una particolare efficienza delle dogane nell’intercettare tali tipologie di merci illecite), in Olanda la percentuale rimane relativamente bassa.

Ciò sembra confermare i timori avanzati da molti secondo cui soprattutto quest’ultimo Paese si starebbe sempre più affermando in Europa come piattaforma logistica e di distribuzione delle merci (sia lecite che illecite) destinate al mercato comunitario, sottraendo traffici, insieme alla Germania, agli altri Stati membri dell’UE, fra cui l'Italia.

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