Thursday, April 18, 2024
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An integrated intermodal transport network to reduce transit costs in Asia

The UNESCAP (Economic and Social Commission for Asia and Pacific of the United Nations), which is one of the five regional arms of the Economic and Social Council (ECOSOC) of the United Nations (a body that deals, among other things, with the promotion and economic development as well as with the technical and financial assistance to Less Developed Countries), is working on the text of an intergovernmental agreement on dry ports (see the working draft). The document aims to promote the development of a network of dry ports of international importance, in order to improve trade between coastal and inland areas, reducing the transit time for goods especially in the landlocked Countries of Asia. The draft of the agreement will be discussed in a meeting to be held in Bangkok from 20 to 22 June 2012.

Come i porti marittimi, gli interporti offrono una serie di strutture e di servizi all’interno del territorio, i quali consentono di combinare una o più modalità di trasporto all’interno di un’unica in catena di trasporto. Spesso identificati a livello internazionale con termini diversi (logistics centres, freight villages, inland terminals, inland clearance depots, dry ports, inland freight terminals, inland container depots,  intermodal freight hubs, fino all’italianissimo “retroporto”), la loro funzione principale, oltre quella di assicurare l’intermodalità, è quella di offrire alle merci, ai mezzi e alle persone, una molteplicità di servizi: da quelli generali (es. banche, assicurazioni, uffici postali, ristorazione e servizi igienici, rifornimenti di carburante, manutenzioni e servizi di riparazione per containers e mezzi di trasporto), ad attività in grado di aggiungere valore alle merci introdotte al loro interno (es. attività di prima trasformazione, di immagazzinamento, di smistamento, di imballaggio, di etichettatura e confezionamento), accogliendo al proprio interno le dogane e le altre agenzie governative aventi funzioni di controllo (es. autorità veterinarie, sanitarie, ecc.).

Soprattutto nei Paesi senza sbocco sul mare, gli interporti hanno una valenza strategica, in quanto consentono di spostare le attività ispettive e le formalità legate allo svincolo delle merci dal porto di loro ingresso (od uscita), all’interporto dal quale ne avviene la partenza o l'arrivo, così da decongestionare i primi.

I Paesi asiatici stanno ora puntando sullo sviluppo di una rete di interporti di importanza internazionale al fine di rendere più fluido il commercio e tra le aree costali e quelle interne, riducendo i tempi di transito delle merci all’interno del territorio di queste ultime. L’accordo intergovernativo in questione, del quale è disponibile una bozza provvisoria (l’approvazione definitiva è prevista per aprile/maggio 2013), mira appunto a promuovere lo sviluppo di una rete integrata di trasporto intermodale che vede i suoi nodi critici in alcuni interporti di importanza strategica. La bozza in questione verrà discussa nel corso di un "Ad hoc Intergovernmental Meeting on an Intergovernmental Agreement on Dry Ports" che si svolgerà a Bangkok dal 20 al 22 giugno 2012.

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