Thursday, April 25, 2024
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Controls on import of food and feed from Japan

Following up the nuclear accident to the Fukushima plant in Japan, the Italian Ministry of Health has adopted an order that urges BIPs (Border Inspection Posts) and USMAFs (Offices of Maritime, Air and Border Sanitation) to tighten controls at the frontiers with regard to the products of both animal and not animal origin originating from the areas located in proximity of the nuclear reactor. Such order establishes that these products can be imported only if accompanied by documents prooving that their production and packaging have been carried out before the 11 March 2011. If this condition is missing, or in the case of food products manufactured after the 11 March 2011, the above offices will temporary block the importation, taking a sample of the goods, to be sent to laboratory for analisys, whose results must certify that they do not exceed the minimal levels of radioactivity. Similar provisions have been adopted by other EU member States, like France and Belgium.

(continues ...in Italian)

Le importazioni dal Giappone di alimenti di origine animale sono limitate a poche categorie merceologiche, costituite in particolare da prodotti della pesca e dell'acquacoltura che rappresentano una percentuale minima rispetto al totale delle importazioni da Paesi Terzi. Analoghe minime percentuali riguardano gli alimenti di origine vegetale, rappresentati soprattutto da preparazioni alimentari e non da prodotti freschi. Secondo i dati della Commissione europea l’UE ha importato dal Giappone, nel corso del 2010, 64.8 milioni di euro di prodotti agricoli. 

Un analogo provvedimento è stato recentemente adottato da altri Stati membri dell’UE, come ad esempio la Francia, che a seguito delle misure specifiche di protezione raccomandate il 15 marzo 2011 dalla DG SANCO (Direzione Generale per la Salute e per la politica del consumatore) della Commissione europea, ha messo in piedi un sistema di controlli rafforzato su tutte le derrate alimentari importate, provenienti dal Giappone. In virtù di tale sistema, tutti i prodotti di origine animale ed i prodotti ortofrutticoli freschi (verdure, frutta, ecc.) sono soggetti ad un prelievo di campioni seguito da analisi di laboratorio, a cura delle amministrazioni competenti (Direction générale de l'alimentation del Ministero dell’Agricoltura, e Direction générale de la concurrence, de la consommation et de la répression des fraudes presso il Ministero dell’Economia, delle Finanze e dell’Industria). Ciò prima ancora che le merci possano essere svincolate dalle dogane. 

Una misura del tutto analoga a quella francese è stata di recente adottata dalle autorità sanitarie del Belgio.

Le autorità giapponesi, da parte loro, si sono impegnate ad eseguire dei controlli di radioattività sui prodotti esportati prima della loro spedizione, dopo che dei tassi di radioattività anormali erano stati riscontrati nei giorni scorsi su latte e spinaci prodotti in prossimità della centrale nucleare di Fukushima.

Si ricorda che all’interno dell’UE, i livelli massimi ammissibili di radioattività per i prodotti alimentari e per gli alimenti per animali a seguito di un incidente nucleare o in qualsiasi altro caso di emergenza radioattiva sono fissati dal Regolamento del Consiglio (EURATOM) n. 3954 del 22 dicembre 1987.

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