Disponibili gli atti del Multi-year expert meeting on transport and trade facilitation dell’Unctad

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Il 7 e l’8 dicembre 2011 si è tenuta a Ginevra la terza sessione del Multi-year expert meeting on transport and trade facilitation dell’Unctad, forum di confronto tra esperti di trasporto e di facilitazioni commerciali provenienti da tutto il mondo, dedicato all’approfondimento di tematiche legate allo sviluppo del commercio estero.

Alcuni dei temi affrontati nel corso dell’incontro sono stati i sistemi di automazione doganale, le tecniche (anch’esse automatizzate) di analisi di rischi e di controllo non invasivo delle merci (es. scanner a raggi-x, apparecchiature in grado di rilevare la presenza di radiazioni all’interno dei container o verificare la presenza di armi nucleari e radiologiche, impianti per il monitoraggio delle radiazioni, ecc.), con il loro contributo in termini di incremento dell’efficacia e dell’efficienza dei controlli, anticipazione delle potenziali minacce alla sicurezza ed accelerazione dei tempi di sdoganamento delle spedizioni.

Ricordiamo in proposito che l’UNCTAD ha sviluppato il sistema telematico doganale “Asycuda” (“Sydonia” nella dizione francese), attualmente utilizzato dalle dogane di 91 Paesi di tutto il mondo.

Oggetto di analisi sono stati anche i sistemi di single window (interfaccia unica). Con riferimento a questi ultimi, in particolare, è stato raccomandato un approccio incrementale nel loro sviluppo, con l'interconnessione all’interfaccia dei vari organismi interessati da realizzare in maniera progressiva. La costruzione di un sistema di single window è infatti un'operazione estremamente complessa, perché richiede la necessità di interconnettere e coordinare le piattaforme ed i servizi telematici offerti dai vari organismi coinvolti nelle operazioni di commercio estero (es. dogane, Ministeri ed agenzie varie, delle banche, port community systems, ecc.). E considerato l’alto numero di soggetti interessati, il più delle volte tale “messa a sistema” non può essere realizzata in un’unica mossa: è necessario seguire un percorso a tappe.

Altro elemento imprescindibile su cui deve basarsi il single window, e sul quale poggia tutta la sicurezza delle operazioni di trattamento dati gestite da tale sistema, è rappresentato dall’implementazione della tecnologia della firma digitale, in quanto è questo l’elemento che consente di certificare la provenienza di un determinato documento od informazione dal soggetto che li ha originati, impedendo manipolazioni o falsificazioni dei contenuti dei documenti.

Di particolare interesse è stata la descrizione del processo di costruzione del single window in Rwanda (il cui lancio è previsto a gennaio 2012), un sistema che è stato adattato alle particolarità di un paese che scambia prodotti con l’estero prevalentemente attraverso la modalità stradale, non avendo sbocco sul mare. Gibuti ha invece illustrato il passaggio dal sistema doganale e-MIRSAL (sviluppato dalle dogane di Dubai e gestito da esperti di questo Paese distaccati a Gibuti), al sistema doganale dell'UNCTAD Asycuda, per il momento avvenuto solo presso due uffici doganali pilota. In particolare è stato illustrato il processo di automazione dei manifesti merci, in precedenza trasmessi in due formati differenti a dogane ed autorità portuale, ed ora trasmessi dalle agenzie marittime alla sola autorità doganale, con l’autorità portuale che recupera i relativi dati dal sistema doganale. Un accenno è stato fatto anche al sistema Eurotrace sviluppato dall’UE, software che consente di elaborare statistiche di commercio estero e di creare una variegata gamma di indici di commercio estero, che è stato adottato anche da numerosi paesi ad di fuori dell’UE (Es. Afganistan, Gibuti, ecc.)

Un approfondimento particolare è stato dedicato alla tecnologia del cloud computing, che permette di superare il classico schema client/server per la trasmissione e condivisione di documenti, informazioni e dati, spostando questi ultimi da singoli computer connessi in rete ad un luogo virtuale, sul web, dove possono essere collocate intere applicazioni e servizi di modo da renderli accessibili a più amministrazioni (anche in diverse aree del mondo). Le implicazioni per il settore doganale e per il commercio internazionale, in genere, sono importanti: uno stesso documento (si pensi ad esempio ad una dichiarazione doganale od un certificato di origine) può essere letto da più organismi collocati anche in diverse parti del mondo, così da semplificare enormemente i compiti di verifica, risolvendo anche i problemi di migrazione di dati e portabilità di software da una piattaforma telematica all'altra.

Si tratta ovviamente di un modello di architettura cloud che è diverso da quello utilizzato nel settore privato (da aziende del tipo Apple o Google ad esempio), che può essere utilizzato per lo sviluppo di intere piattaforme di e-government. Questo tema, fra l’altro, è stato esplorato anche nel corso di un recente convegno dell’OMD tenutosi a Seattle, in quanto offre nuove opportunità per le dogane ed il commercio estero, consentendo la condivisione di informazioni da più postazioni di lavoro collocate anche in luoghi estremamente distanti fra loro.

Per quanto riguarda i temi della facilitazione del commercio estero, è stato evidenziato come le misure di facilitazione del commercio appaiono con sempre maggiore frequenza negli accordi regionali di libero scambio, a testimoniare l’importanza di queste tematiche non solo per la crescita dei traffici e della competitività dei Paesi, ma anche per il loro impatto in temini di aumento delle entrate fiscali degli Stati. Non meno importanti sono giudicate le iniziative nazionali di facilitazione del commercio, con la nascita pressochè ovunque, soprattutto in Asia ed Europa, di comitati di esperti incaricati dello studio e dell’elaborazione di iniziative volte alla semplificazione delle formalità legate agli scambi internazionali (in Italia vedasi l’iniziativa del Tavolo strategico sulla trade facilitation). L’UNCTAD ha ricordato, in proposito, di aver pubblicato nel 2006 un manuale (parte 1 - parte 2), nel quale vengono illustrate le migliori pratiche in materia di attività sviluppate da questi comitati.

In ultimo, è stato fatto il punto sui lavori, in ambito WTO (World Trade Organization), sulla elaborazione di un futuro trattato multilaterale sulle Facilitazioni Commerciali (il tema delle facilitazioni al commercio è stato aggiunto nell'Agenda dell'Organizzazione alla conferenza ministeriale di Singapore nel 1996). Il relativo testo è infatti oramai in dirittura d'arrivo e presto dovrebbe tramutarsi in un accordo da sottoporre alla ratifica degli Stati membri dell'Organizzazione.