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Domanda: Abbiamo letto il suo articolo apparso sul World Customs Journal sulla "first sale rule". In esso sostiene che tale schema sarebbe utilizzato negli USA ed in Giappone. Potrebbe darci qualche ultima informazione riguardo quest'ultimo Paese (es. qual'è la normativa di riferimento o se esistono istruzioni delle dogane), visto che spesso esportiamo in tale Paese?


Risposta: Per motivi di spazio in quell'articolo non abbiamo potuto descrivere con esattezza come funziona il meccanismo in oggetto in Giappone. Se vogliamo essere precisi, la regola del valore della prima vendita non è ammessa dalle dogane giapponesi. Anzi, nel giugno 2007 un'apposita circolare ha espressamente escluso l'applicabilità di tale regola, precisando che “poichè la vendita tra l'intermediario ed il fabbricante deriva semplicemente da quella conclusa tra importatore ed intermediario, il valore da dichiarare in dogana è quello relativo alla vendita conclusa tra l'importatore e l'intermediario” (ossia la vendita finale).

Tuttavia, nel Paese opera un meccanismo il quale consente ad operatori stranieri che non hanno filiali od una stabile organizzazione in Giappone, di ottenere alcune riduzioni daziarie che sono assolutamente identiche a quelle derivanti dall'applicazione della 'first sale rule', attraverso alcune operazioni di ristrutturazione della catena logistica basate sull'utilizzazione di un agente commissionario (Codice del Commercio, articoli da 551 a 558), o di uno spedizioniere doganale ai sensi dell'art. 95 del Codice Doganale giapponese

In sostanza, se un azienda non stabilita in Giappone vuole vendere in tale Paese merci che ha acquistato a sua volta da un'altra azienda produttrice (anch'essa non stabilita in Giappone), può conferire mandato ad uno degli intermediari di cui sopra, chiedendo loro di eseguire l'operazione di importazione dichiarando non il valore della transazione che avverrà tra l'importatore giapponese ed il venditore all'estero, bensì quello della vendita iniziale avvenuta tra l'azienda produttrice del bene ed il primo acquirente. Le dogane in tal caso accettano il valore della prima vendita, sebbene tale meccanismo - che di fatto è esattamente equivalente alla "first sale rule" - va applicato comunque con cautela e, preferibilmente, avvalendosi del supporto di professionisti sul posto.

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