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Creativity, Commitment to Excellence, Results

Strumenti di misurazione delle performance delle dogane

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La misurazione e valutazione delle performance, al giorno d’oggi, costituisce una pratica adottata in tutte le organizzazioni, dogane ed altri enti pubblici inclusi. Tali strumenti infatti, conosciuti come “performance measurement systems” (o PMS), permettono di ottimizzare la gestione dell’ente, indirizzando correttamente i suoi meccanismi di decision making, attraverso lo sfruttamento in maniera intelligente del patrimonio di informazioni e dati di cui dispone o viene comunque in possesso nel corso dello svolgimento della sua attività. 

In Italia, con la legge delega 4 marzo 2009 n. 15 (culminata nell’adozione del Decreto Legislativo 27 ottobre 2009, n. 150), è stata avviata una profonda riflessione sulle modalità di svolgimento del lavoro presso la pubblica amministrazione, evidenziando fortemente i temi della misurazione, valutazione e trasparenza delle performance di quest’ultima. Si tratta di una tendenza in atto anche in altri Paesi, come gli USA (dove nel 1993 è stato adottato il Government Performance and Results Act) ed il Regno Unito (che per quanto riguarda, in particolare, l’amministrazione degli enti locali ha adottato nel 2000 il “Local Government Act”, il quale ha cambiato completamente il modo in cui le amministrazioni locali prendono ed attuano le loro decisioni, orientandoli ad obiettivi e criteri di risultato).

Nel caso delle dogane, gli strumenti di misurazione delle performance mirano in particolar modo ad un utilizzo più efficace ed efficiente delle risorse (sia umane che materiali), oppure tendono a riorientare le politiche di gestione di tali enti verso modelli più trasparenti ed attenti alle esigenze degli utenti. Talvolta sono utilizzati anche per analizzare e valutare il lavoro svolto nell’ambito della gestione delle risorse umane, in specie per quanto riguarda la lotta alla corruzione.

Gli strumenti di misurazione delle performance vanno infatti sviluppati tenendo conto degli obiettivi specifici dell’amministrazione doganale interessata, oltre che del contesto e delle condizioni politiche, sociali, economiche ed amministrative esistenti nel paese di riferimento.

Nei progetti di modernizzazione doganale e di capacity building infine, la misurazione delle performance è essenziale per verificare l’efficacia delle azioni intraprese ed in alcuni casi per attirare risorse da parte dei donatori esterni. La Dichiarazione di Parigi del 2 marzo 2005 sull’efficacia degli aiuti (accordo internazionale che definisce alcuni principi base relativi alle modalità con cui contribuire al raggiungimento di uno sviluppo sostenibile efficace ed efficiente nei Paesi più poveri, con un ampio spirito di collaborazione tra i vari stakeholders), pone l’accento sulla necessità di sviluppare criteri di monotoraggio delle azioni ed iniziative di aiuto intraprese, concentrandosi sui risultati e sulla loro misurazione.

Questi sono alcuni dei temi sviluppati da un recente studio dell’OMD sui PMS il quale analizza le tecniche di misurazione delle performance da parte delle dogane e la loro utilizzazione sia da un punto di vista teorico che pratico. Sono in particolare 4 gli strumenti messi a confronto:

  1. il Customs Data Mining, ossia come i dati in possesso o comunque accessibili dalle dogane possono essere utilizzati in maniera strategica, per indirizzare la sua azione e realizzare interventi più mirati (in questo ambito rientrano i Time Release Studies, per i quali si rinvia al nostro articolo);
  2. le Carte dei Servizi (il cui scopo è quello di fissare degli standard qualitativi per quanto riguarda i servizi da rendere agli utenti, informando questi ultimi sulle modalità di erogazione degli stessi e sul comportamento che verrà adottato dall’amministrazione nel caso non vengano rispettati i criteri di servizio stabiliti).
  3. gli indici di percezione (si tratta di indicatori sviluppati da appositi enti od istituzioni per confrontare l’efficienza e la competitività di una data amministrazione, sulla base del grado di percezione della qualità del servizio da essa erogato da parte della comunità di affari. Un esempio è costituito dall’indagine Doing Business o dal Logistics Performance Index (LPI) della Banca Mondiale, od ancora dall’Enabling Trade Index del World Economic Forum, i quali sono volti tutti a misurare da un punto di vista qualitativo il rendimento delle pubbliche amministrazioni dei vari Paesi messi a confronto, compreso quello dell’amministrazione doganale)
  4. i meccanismi di monitoraggio (si tratta di strumenti di analisi periodica dell’efficacia delle azioni intraprese in un dato settore o contesto, volti ad evidenziarne aspetti positivi ed eventuali profili critici. Un esempio è costituito dai Trade Policy Review mechanism o “TPRM” dell’Organizzazione Mondiale del Commercio, o dai rapporti di monitoraggio dell’iniziativa Aid-for-Trade sviluppati sia dall’OMC che dall’OCSE).

 

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