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Nono Meeting dei Direttori Generali delle Dogane dei Paesi ASEM

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L’11 e 12 ottobre 2011 si è tenuto a Hua Hin, in Tailandia, il nono incontro dei Direttori Generali delle Dogane del gruppo ASEM (Asia-Europe Meeting). Il gruppo, costituito nel 1995, comprende i 27 stati dell’UE, la Commissione Europea e 16 paesi dell’area asiatica (Brunei, Cambogia, Cina, India, Indonesia, Giappone, Corea, Laos, Malaysia, Mongolia, Myanmar, Pakistan, Filippine, Singapore, Tailandia, Vietnam) e ha per fine la promozione e l’approfondimento del dialogo economico, politico e culturale tra le due aree, attraverso una serie di consultazioni periodiche informali.

I delegati delle dogane dei Paesi membri del gruppo partecipanti all’incontro dell’ottobre 2011, nel soffermarsi sulle sfide che le dogane saranno chiamate ad affrontare per il futuro, hanno individuato le seguenti 4 aree prioritarie alle quali dovranno essere improntate le future iniziative poste in essere dalle varie amministrazioni: 

  • facilitazione del commercio e rafforzamento della sicurezza delle catene logistiche;
  • lotta contro la violazione dei diritti di proprietà intellettuale;
  • protezione della collettività e dell’ambiente;
  • coinvolgimento delle imprese.

La Dichiarazione di Hua Hin, adottata al termine dell’incontro, ha posto in particolare l’accento sulla necessità (per quanto riguarda la prima delle suddette 4 aree prioritarie), di accelerare la costruzione di una rete di accordi bilaterali di mutuo riconoscimento dei vari programmi AEO (Operatore Economico Autorizzato), condividendo le rispettive esperienze in materia e rendendo compatibili i sistemi telematici delle dogane interessate.

La rete degli accordi di mutuo riconoscimento ha infatti per fine ultimo la creazione di un “operatore globale” (“global trader”), ossia di un soggetto di accertata affidabilità a livello internazionale, sotto il profilo doganale, che beneficerà di un profilo di rischio ridotto (e quindi di un trattamento più rapido delle proprie spedizioni) in relazione alle operazioni concluse in tutte le aree del mondo in cui opera e nel quale sono attivi gli accordi di mutuo riconoscimento. 

L’obiettivo fondamentale di tali accordi rimane tuttavia quello del rafforzamento della cooperazione e del miglioramento dello scambio di informazioni tra amministrazioni doganali, in vista della creazione di una futura rete globale di dogane interconnesse fra loro, in grado di esercitare un monitoraggio continuo sulle catene logistiche internazionali, ossia sui percorsi che seguono le merci dalla fase della loro produzione a quella di collocamento finale sul mercato.

L’idea in questione si ispira ad un obiettivo sancito da “Customs in the 21th Century”, documento programmatico dell’OMD adottato nel giugno 2008 (disponibile nell'area documenti pubblici del nostro sito), dove per la prima volta si sottolinea l'esigenza di creare una rete integrata fra le dogane di tutto il mondo (“globally networked Customs”).

Altra area prioritaria alla quale andrà orientata l’azione delle dogane per il futuro è infine quella dell’approfondimento dei legami di collaborazione con gli operatori privati, al fine di valorizzare le informazioni di cui questi pervengono a conoscenza nel corso della loro attività, per utilizzarle in maniera strategica nell’intercettazione di situazioni illecite o di rischio, rendendo gli operatori in questione veri e propri “occhi ed orecchie” remoti dell’amministrazione doganale, e trasformandoli così da semplici fruitori di servizi doganali a partner attivi della stessa nell’attuazione dei propri compiti istituzionali, come suggerito dalle dogane svedesi, che nel corso del meeting hanno illustrato una serie di buone pratiche in materia.

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