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Guida al WCO Data Model

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Una guida tecnica dell’Organizzazione Mondiale delle Dogane illustra le caratteristiche del WCO Data Model, formato di dati (giunto oramai alla versione 3.0), basato sulla Edizione 2005 dell’UNTDED (United Nations Trade Data Elements Directory) per la classificazione dei messaggi relativi alle operazioni di commercio. La pubblicazione illustra la portata del Modello, le sue relazioni con altri strumenti internazionali, quali la Convenzione riveduta di Kyoto, ed il suo allineamento con altri standard internazionali ampiamente diffusi.

La guida è destinata soprattutto ai funzionari delle dogane e delle altre agenzie governative competenti in materia di commercio internazionale che hanno a che fare con le tecnologie per l’innovazione.

L’OMD propone da tempo il WCO Data Model come strumento indispensabile nei progetti di modernizzazione delle dogane e delle altre agenzie che hanno a che fare con lo scambio di messaggi commerciali con l’estero e soprattutto nello sviluppo dei sistemi di “single window”, in quanto l’adozione di uno standard comune fra più agenzie diverse facilita la riutilizzabilità di una stessa informazione o dato per coprire le vari esigenze regolamentari che fanno capo a ciascuna di esse.

In genere infatti, ciascuna delle suddette amministrazioni adotta un proprio sistema telematico adattato sulle proprie specifiche competenze ed esigenze operative, che non dialoga con i sistemi in uso presso le altre. Ogni volta che una di esse elabora un’informazione o riceve una informazione da un operatore commerciale, quest’ultima richiede di essere strutturata (ossia convertita) in un linguaggio comprensibile dai software che dovranno processarla. Il problema si pone quando questa stessa informazione deve essere resa disponibile, e dunque scambiata con il sistema telematico di un’altra amministrazione. La condizione per poterlo fare è che essa sia strutturata secondo lo stesso formato, altrimenti sarà necessario sviluppare degli applicativi di conversione affinchè anche i software in uso presso tale amministrazione possano leggerla ed elaborarla. In alternativa, sarà necessario porre a carico dell’operatore l’onere di effettuare una nuova trasmissione documentale (avente ad oggetto la stessa informazione), all'altra amministrazione. Il problema ovviamente si complica quando le amministrazioni interessate sono più di una.

L’adozione di uno standard comune nella strutturazione dei messaggi elaborati da tali sistemi è dunque la soluzione ideale che consente di ovviare a questi problemi, permettendo l'interoperabilità fra sistemi diversi, ovvero la possibilità che essi si colleghino, completino ed integrino tra loro. Se poi il formato utilizzato da questi messaggi è basato su standard internazionali, il dialogo diviene possibile con sistemi telematici di amministrazioni ed agenzie anche di altri Paesi. Un aspetto questo che è fondamentale per quegli enti che, come le dogane, durante lo svolgimento della propria attività hanno continuamente bisogno di rapportarsi con altre amministrazioni, anche all’estero, per l'esecuzione di determinate tipologie di controlli o verifiche (si pensi ad esempio ai meccanismi di  cooperazione o mutua assistenza doganale).

Il WCO Data Model, appunto, costituisce un insieme di dati armonizzati relativi alle operazioni transfrontaliere, regolarmente aggiornati al fine di soddisfare i requisiti procedurali e giuridici di tutte le principali agenzie governative coinvolte nella gestione delle attività commerciali con l'estero (non solo le dogane). Rispetto alle versioni precedenti, la release 3 del WCO Data Model, sviluppata nel 2005, consente lo scambio e condivisione di dati non solo tra dogane, ma anche con gli altri organismi che intervengono con funzioni di controllo nelle operazioni commercio estero. Basato sulla Convenzione riveduta di Kyoto (che raccomanda alle dogane di richiedere agli operatori un ammontare di dati non eccessivo, al fine di non intralciare od appesantire oltremodo le operazioni di commercio internazionale), il WCO Data Model è neutrale per quanto riguarda il tipo di sistema telematico sul quale poggia, in quanto può essere implementato su qualsiasi tipo di hardware o di piattaforma software. Esso permette di utilizzare un linguaggio comune per lo scambio di messaggi di carattere commerciale, rendendo così possibile la condivisione di informazioni fra più amministrazioni diverse.

Il WCO data model si basa sulla classificazione dei flussi informativi in appositi ”diagrammi di classi” modellati utilizzando il linguaggio UML (Unified Modeling Language) ed all’interno dei quali sono raggruppati ben 450 elementi di dati, ciascuno dei quali individua mediante un apposito codice una precisa fase, procedura o caratteristica dell’operazione commerciale, o identifica un determinato elemento soggettivo od oggettivo della stessa.

 

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