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Desiderio Consultants Ltd. è una think tank ed una rete di consulenti internazionali per lo sviluppo indipendenti costituita per promuovere ed influenzare politiche doganali e commerciali nei Paesi Africani, al fine di raggiungere riforme di facilitazione del commercio che favoriscano la crescita degli scambi commerciali a livello internazionale e regionale
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Notizie

Leadership e Management come base per dogane moderne

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Dal 5 al 15 Novembre 2012 si è svolto in Cina un Workshop sulla Leadership e sullo sviluppo delle capacità manageriali in dogana organizzato dall’Organizzazione Mondiale delle Dogane a beneficio di alcuni dirigenti dell’autorità doganale cinese.
Nel corso del workshop sono stati trattati temi quali la leadership, il visioning (ossia come costruire obiettivi e scenari futuri ed organizzare le relative strategie ed azioni per concretizzarli), la gestione delle risorse umane, delega di poteri, motivazione, sviluppo delle capacità negoziali e comunicative, gestione del cambiamento e sviluppo dei processi decisionali. Lo scopo è quello di dotare i dirigenti doganali degli strumenti per contribuire alla riforma ed alla modernizzazione delle loro amministrazioni, attraverso lo sviluppo di specifiche capacità di leadership, nonchè di tecniche ed abilità manageriali caratteristiche.

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AEO: l’agenzia delle dogane comunica gli esiti dell’Indagine di Customer Satisfaction

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Sul sito web dell’Agenzia delle Dogane vengono resi noti gli esiti di una Indagine di Customer Satisfaction recentemente conclusa per misurare la soddisfazione degli operatori che hanno ottenuto la certificazione AEO (Operatore Economico Autorizzato). L’indagine in questione, realizzata dalla società di ricerche SWG tramite una serie di interviste online ad oltre 300 soggetti rappresentanti le principali categorie di operatori economici che hanno beneficiato della certificazione in oggetto, era stata prevista nell’ultima Convenzione triennale (2012-2014) conclusa tra l’Agenzia delle Dogane ed il Ministro dell’Economia e delle Finanze ed annunciata dall’Agenzia con comunicato del 28 settembre 2012.

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Nuova iniziativa congiunta sulla sicurezza dei container

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Tre organizzazioni leader a livello internazionale nella gestione dei rischi nei porti e terminal, ossia TT Club, PEMA e ICHCA International, hanno pubblicato un testo recante una serie di raccomandazioni sugli standard di sicurezza per le attrezzature comunemente utilizzate nei porti per la movimentazione delle merci.

In base ai dati raccolti da tali organizzazioni, ben il 53% del totale dei danni alle persone occorsi all’interno dei porti sarebbero dovuti all’uso improprio dei mezzi meccanici di piazzale, ed in particolare dei fork lift, responsabili per circa il 30% dei danni analizzati. La circolazione dei mezzi meccanici nelle aree portuali infatti spesso causa incidenti od investimenti di persone che operano in porto. La raccomandazione è dunque quella di installare appositi dispositivi antiurto e sistemi di sicurezza affidabili su tutti i mezzi in questione, in modo da ridurre l’incidenza dei danni (es. air bags, strisce riflettenti applicate sul fronte e sul retro di tutti i mezzi, luci di stop ad alta luminosità, ecc.).

Da FONASBA una mappatura delle attività portuali

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FONASBA, la federazione internazionale degli agenti marittimi, getta luce sulle profonde diversità esistenti, in uno scenario di riferimento di 35 Paesi (tra cui l’Italia), fra le funzioni svolte dagli agenti marittimi presso i vari porti passati in rassegna per consentire l’arrivo di una nave in porto, l’effettuazione di operazioni di carico/scarico della merce e la ripartenza verso altri porti. Un’analisi denominata “Port Procedures Survey”, realizzata in forma di questionario, esegue una mappatura delle suddette operazioni, raccogliendo i relativi dati in un database soggetto a periodico aggiornamento. Le operazioni catalogate sono particolarmente numerose ed arrivano in alcuni casi anche a 150 azioni separate. FONASBA evidenzia come qualsiasi ritardo in ciascuna di tali attività ha un impatto sulla competitività della struttura portuale, in termini di costi dello scalo e del viaggio, nonché di spese per il personale da adibire alle operazioni in oggetto. Nell’auspicio di una futura semplificazione ed armonizzazione delle procedure in questione fra i Paesi analizzati, a beneficio di tutti gli utenti portuali, lo studio si pone come un prezioso elemento conoscitivo su un settore complesso e sconosciuto ai più.

Rapporto del Banca Mondiale analizza le performances dell’Italia in materia di commercio estero

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Con l’indagine “Doing Business in Italy 2013” la Banca Mondiale analizza l’impatto della regolamentazione nazionale sull’attività imprenditoriale in 13 città italiane (Bari, Bologna, Cagliari, Campobasso, Catanzaro, L’Aquila, Milano, Napoli, Padova, Palermo, Potenza, Roma e Torino), al fine di indentificare sia i colli di bottiglia che le buone pratiche. Oggetto di indagine è anche il settore del commercio transfrontaliero, in particolare quello marittimo,  dove l’analisi si concentra su 7 porti principali (Cagliari, Catania, Genova, Gioia Tauro, Napoli, Taranto e Trieste), classificati in porti gateway (che movimentano volumi di carico elevati e sono a servizio delle lunghe supply chain internazionali), di transhipment (che si occupano prevalentemente di attività di trasbordo) e regionali (che servono principalmente i mercati regionali). Fra i primi, le performance migliori sono registrate da Genova, dove un container può essere sdoganato per l’esportazione in 18 giorni per un costo pari a $940, mentre l’importazione dello stesso richiede 17 giorni e costa $935. Catania è invece il più efficiente tra i porti di transshipment e regionali: qui infatti occorrono 19 giorni e $1.020 per esportare un container, mentre occorrono 16 giorni e $1.040 per importarlo. Facendo una media a livello nazionale, risulta che un operatore deve presentare 4 documenti, attendere 19 giorni e pagare $1.006 per esportare un container standard, mentre per importare deve presentare 4 documenti, attendere 17 giorni e spendere $1.131. Tempistiche e costi che comunque in media sono superiori rispetto al resto dell’Europa, dove servono 11 giorni e $1.004 per esportare ed 11 giorni e $1.072 per importare.

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